La gravidanza non è solo un periodo di emozioni intense, è anche un percorso di preparazione fisica, mentale e psicologica al momento fondamentale del parto.
Quando una donna scopre di essere incinta in genere inizia a vivere un periodo di emozioni intense. Ed è giusto che sia così. E tanto più si avvicina la data per cui è prevista la nascita del bambino, tanto più possono crescere le domande su come prepararsi al lieto evento.
I dubbi possono riguardare gli argomenti più vari. A preoccupare le future mamme possono essere sia degli aspetti pratici – come la scelta della struttura in cui partorire e come preparare la borsa da portare in ospedale – sia aspetti più strettamente legati al parto in quanto tale – come il tipo di parto e i segnali che indicano che è arrivato il momento tanto atteso.
Trovare delle risposte alle proprie domande aiuta ad arrivare al parto più rilassate e a godersi la gravidanza fino agli ultimi giorni. Eccone alcune che possono essere utili a non farsi trovare impreparate.
Cosa accade al momento del parto?
Per prepararsi al parto è prima di tutto importante capire cosa accadrà quando il bambino deciderà che è arrivato il momento di nascere. Sembra infatti che arrivare al parto più informate aiuti a partecipare più attivamente all'evento, e che ciò abbia conseguenze positive sulla nascita del piccolo.
Da questo punto di vista può essere utile frequentare un corso preparto, durante il quale si potrà avere anche l'occasione di scoprire le tipologie di parto fra cui è possibile scegliere (con o senza anestesia, ad esempio, oppure il parto in acqua), le tecniche che aiutano ad affrontare travaglio e parto (ad esempio le tecniche di respirazione) e gli strumenti che potrebbero essere utilizzati durante il parto (come il forcipe e la ventosa).
È però fondamentale ricordare che anche quando è stato tutto attentamente pianificato non è certo che, alla fine, vada tutto come previsto. Inoltre non bisogna dimenticare che prima del parto si dovrà affrontare anche il travaglio, e che per arrivare serene agli ultimi giorni di gravidanza è bene sapere anche cosa aspettarsi in questa ultima fase della gestazione.
Alcune donne vivono delle vere e proprie sferzate di energia che possono proprio indicare che il momento della nascita del bimbo sta per arrivare. Per giungere al parto preparate è però importante evitare di spendere tutte le energie a disposizione: meglio non strafare e conservare più forze possibile per il momento del parto.
Inoltre è possibile avere a che fare con qualche altro sintomo già poche settimane o qualche giorno prima dell'inizio del travaglio. La pancia, ad esempio, potrebbe iniziare ad abbassarsi. Inoltre alla fine del terzo trimestre il tappo mucoso che impedisce ai batteri di entrare nell'utero durante la gravidanza può spostarsi nella vagina. Ciò può causare delle leggere perdite vaginali di colore chiaro, al massimo rosato o leggermente sporco di sangue. Nel caso in cui si trattasse di perdite più abbondanti è bene essere pronte a contattare il medico.
Nel momento in cui, invece, inizierà il travaglio la cervice (la parte inferiore dell'utero) si rilasserà, si accorcerà e si assottiglierà; bisogna quindi essere preparate all'eventualità di avere a che fare con qualche fastidio, ma è possibile che il travaglio inizi anche senza che compaiano delle seppur leggere contrazioni.
Questi cambiamenti della cervice, insieme alla sua dilatazione, potrebbero procedere lentamente, ma una volta in pieno travaglio la cervice potrebbe dilatarsi più rapidamente. Nel frattempo si potrebbero notare delle perdite liquide dalla vagina; sono il segnale che le acque si sono rotte, e a questo punto è necessario parlare con il proprio medico o andare all'ospedale.
Non bisogna però escludere a priori la possibilità di falsi allarmi. In caso di dubbi, meglio risolverli consultandosi con il proprio medico o recandosi all'ospedale anche se si potrebbe scoprire che il travaglio non è ancora iniziato. In generale, è bene prepararsi all'arrivo delle contrazioni del travaglio informandosi con il proprio medico sui sintomi che dovrebbero portare a chiamarlo o ad andare subito all'ospedale.
Come scegliere il tipo di parto?
Il parto naturale senza anestesia non è l'unico modo per far nascere il proprio bambino. Oggi diverse strutture offrono la possibilità di sottoporsi all'epidurale, e in alcune è possibile anche partorire in acqua. Inoltre in alcuni casi la condizione medica della mamma o del bambino possono rendere indispensabile programmare un parto cesareo.
Quest'ultima opzione dovrebbe essere scelta solo quando davvero necessario e dopo averne discusso approfonditamente con il proprio medico. Altri aspetti possono invece essere programmati informandosi sui servizi offerti dalla struttura ospedaliera in cui partorire.
Per non arrivare al parto impreparate è per esempio utile chiedere se c'è la possibilità di sottoporsi all'epidurale e se è garantita 24 ore su 24. Oppure, è possibile informarsi sulle strutture in cui è possibile partorire in acqua, su chi si può portare con sé in sala parto e sulla possibilità di donare le cellule del cordone ombelicale.
E a proposito degli ospedali, per scegliere quello in cui partorire ci si può affidare ai “bollini rosa” con cui Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) premia le strutture attente alla salute delle donne. L'Osservatorio fornisce anche informazioni sui singoli centri, specificando quali sono i servizi clinici offerti da ciascuno.
Cosa portare il ospedale per il parto
Per prepararsi bene al parto è anche importante organizzare tutto quello che è indispensabile portare con sé quando si dovrà correre all'ospedale. Arrivare al travaglio senza una borsa pronta con ciò che potrebbe servire alla mamma e al bambino è sconsigliabile: nella frenesia del momento non si avrà di sicuro voglia di pensare a se ci si sia ricordate di prendere lo spazzolino da denti o le calze, e si potrebbe rischiare di dimenticare qualcosa.
Per questo per non farsi cogliere impreparate è bene preparare la borsa già qualche settimana prima del termine previsto per il parto. In questo modo si affronteranno più serenamente anche una nascita anticipata o eventuali falsi allarmi.
Per sapere cosa portare con sé è bene informarsi presso la struttura in cui si è deciso di partorire.
In generale, la mamma dovrà portare con sé i referti di tutti gli esami cui si è sottoposta, qualche camicia da notte, una vestaglia, delle pantofole, biancheria intima comoda e il necessario per l'igiene personale.
Per il bambino saranno invece necessari body o canottierine, tutine, bavaglini, copertine, cappellini e altri articoli secondo le istruzioni ricevute all'ospedale.
Cosa fare dopo il parto?
Una donna incinta potrebbe poi avere dei dubbi su cosa fare dopo il parto. Dal punto di vista burocratico tutto si risolve rivolgendosi all'ufficio anagrafe del proprio comune e alla propria Asl.
Attraverso il primo si potranno conoscere i termini entro i quali è necessario dichiarare la nascita del bambino e le modalità in cui farlo, incluse le procedure specifiche a seconda che i genitori siano o meno sposati.
L'Asl, invece, deve essere interpellata per la scelta del pediatra che si occuperà del bambino, da effettuare fra i nominativi presenti negli appositi elenchi del Distretto e delle aziende sanitarie. Il pediatra prescelto deve essere contattato per verificare la sua disponibilità.
Nel caso in cui fosse disponibile è sufficiente comunicare la scelta dell'Ufficio anagrafe del Distretto sanitario di residenza; tutto ciò che sarà necessario portare con sé sono un documento di identità valido, il certificato di nascita del bambino e, eventualmente, il suo codice fiscale.
Altri aspetti da non trascurare riguardano la vita familiare. L'arrivo del bambino rende infatti necessario attrezzarsi per potersi prendere cura di lui, e già prima del parto è bene acquistare tutto ciò che è essenziale, ad esempio la carrozzina, della biancheria e capi di abbigliamento vari, copertine e accessori per l'igiene personale del piccolo. Inoltre anche la nuova mamma avrà bisogno di accessori particolari, come i reggiseni per l'allattamento.
D'altra parte, è bene non esagerare con gli acquisti prima della nascita del piccolo. Non è, infatti, indispensabile avere tutto subito a disposizione. Per avere qualche consiglio a tal proposito può essere utile chiederlo alle altre mamme, tenendo però il più possibile alla larga i racconti sulle difficoltà vissute durante o dopo il parto e concentrandosi su aspetti più pratici come la scorta di pannolini o di tutine che bisogna garantirsi al rientro a casa dall'ospedale.
Le mamme che hanno già altri bambini devono inoltre preparare gli altri figli all'arrivo del fratellino o della sorellina. Non bisogna infatti dimenticare che l'arrivo di un nuovo bimbo in famiglia rivoluziona sia la vita dei suoi genitori che quella dei suoi fratelli.
Alcuni corsi di preparazione al parto possono essere utili anche da questo punto di vista. Infatti in alcuni casi è possibile coinvolgere negli incontri non solo il futuro papà, ma anche gli altri figli.
E se in famiglia c'è anche un cucciolo bisogna informarsi per tempo su come gestirlo nel momento in cui arriverà il bambino. Potrebbe ad esempio utile rivolgersi a un addestratore per qualche consiglio mirato, oppure valutare la possibilità di ingaggiare un dog sitter.
Infine, le donne che sanno di poter contare, dopo il parto, sull'aiuto della madre, della suocera o di altri cari potrebbero trovare utile mettere in chiaro i compiti di ciascuno già prima della nascita del piccolo.
In generale, l'aiuto migliore è quello dato nell'occuparsi delle faccende quotidiane piuttosto che del bambino, in modo che la neomamma abbia tempo a sufficienza sia per prendersi cura del suo piccolo che per riposarsi.