Quali sono i sintomi della gravidanza nelle prime settimane, dopo quanto si avvertono e quanto durano: capiamo insieme quali sono i possibili rimedi.
Alcune donne giurano di non essersi mai sentite meglio in vita loro rispetto a quando avevano il loro bimbo in grembo, per altre i disturbi che accompagnano i primi mesi della gravidanza possono trasformarsi in un vero e proprio tormento: ogni donna la vive in modo diverso, e persino la stessa mamma può vivere in modo differente due gravidanze.
La scomparsa del ciclo non è infatti l'unica conseguenza dei cambiamenti nei livelli ormonali associati al concepimento: vediamo quali sono i primi sintomi della gravidanza e come è possibile fronteggiarli.
Nausea in gravidanza
Probabilmente il primo sintomo che si associa alla gravidanza è la nausea mattutina. In effetti, circa l'80% delle donne incinte deve affrontare una sgradevole sensazione durante le prime 12 settimane di gravidanza, e in circa la metà dei casi tale sintomatologia è associata anche a vomito.
Parlare di “nausee mattutine”, però, non è sempre corretto; infatti, la nausea associata alla gravidanza è sì più frequente al mattino, ma in realtà può farsi viva a qualsiasi ora del giorno o della notte.
Spesso il disturbo inizia circa un mese dopo il concepimento, ma le donne non sono tutte uguali nemmeno da questo punto di vista. Alcune, infatti, iniziano ad avere le nausee già nelle primissime settimane di gestazione, mentre altre non ne soffrono affatto per l'intera durata della gravidanza. Altre ancora, invece, avvertono qualche nausea ma riescono a viverla come un disturbo di poco conto che non compromette la vita quotidiana.
Fortunatamente, anche quando si tratta di un disturbo molto fastidioso di solito non mette in pericolo la salute del bambino ma nel caso di donne che soffrono di iperemesi gravidica, una condizione in cui nausea e vomito sono molto gravi, può essere necessario un trattamento specialistico e, talvolta, anche andare in ospedale.
Negli altri casi i sintomi scompaiono in genere tra la 16ma e la 20ma settimana di gravidanza o entro il terzo mese; in un caso su dieci, però, le nausee continuano anche dopo la 20ma settimana.
In generale, è bene rivolgersi al proprio medico o ginecologo di fiducia nel caso in cui il malessere è continuo e impedisce di trattenere nello stomaco qualsiasi cibo o bevanda.
Ormoni in gravidanza
Il corpo inizia a subire cambiamenti significativi durante la gravidanza, con alterazioni ormonali che spesso comportano sintomi che, insieme alla nausea, sono identificabili in una particolare tensione al seno, mal di testa e urine più frequenti. L'utero inizia il suo sviluppo per accogliere la nuova vita e molte donne possono notare fastidi e dolori legati a questo processo.
Gli effetti delle variazioni ormonali e degli altri cambiamenti associati alla gravidanza possono però essere anche altri.
Come anticipato, nelle prime settimane si può, ad esempio, avere a che fare con fastidi al seno, che per colpa degli ormoni può fare male, diventare particolarmente sensibile o pesante, oppure formicolare. La sensazione che si può provare è simile a quella che molte donne avvertono prima del ciclo e fortunatamente tende a ridursi nell'arco di poche settimane: è sufficiente dare all'organismo il tempo di adattarsi ai nuovi livelli ormonali. I fastidi non sono, però, gli unici sintomi della gravidanza che riguardano il seno, che può anche aumentare di volume e ricoprirsi di vene più evidenti. L'areola può invece diventare più scura, e i capezzoli possono sporgere più del solito.
Gli ormoni sono responsabili anche del senso di stanchezza che spesso accompagna le prime fasi della gravidanza. L'aumento nei livelli di progesterone può, infatti, portare a sonnolenza già una settimana dopo il concepimento e, più in generale, soprattutto durante le prime 12 settimane di gravidanza.
Agli effetti di questi ormoni si possono poi sommare altri fattori, come una riduzione dei livelli di zuccheri nel sangue, un abbassamento della pressione sanguigna e un aumento della produzione di sangue che possono contribuire a quella sensazione di stanchezza così frequente all'inizio della gravidanza. La dilatazione dei vasi sanguigni, l'abbassamento della pressione e la riduzione della glicemia possono addirittura portare alla comparsa di capogiri e di svenimenti.
A meno di altri problemi di salute, l'affaticamento scatenato dal concepimento non è grave e può essere affrontato semplicemente riposando molto e arricchendo la propria alimentazione di cibi ricchi di proteine e di ferro.
L'aumento del sangue in circolo durante la gravidanza, conseguenza della formazione della placenta, può anche portare all'aumento della necessità di andare in bagno per svuotare la vescica. Molte donne iniziano ad avere questo tipo di problema tra la sesta e l'ottava settimana dopo il concepimento. Nella maggior parte dei casi, si tratta di una semplice conseguenza della gravidanza, ma nel caso in cui si sospetti che a causarlo possano essere un'infezione delle vie urinarie o problemi di salute (ad esempio, il diabete) è bene parlarne con il proprio medico.
Altri sintomi associati agli ormoni della gravidanza sono lievi mal di testa, un mal di schiena che non sembra voler passare mai, sbalzi d'umore (frequenti soprattutto durante il primo trimestre della gestazione), mal di stomaco o una sensazione di gonfiore simile a quella provata nei primi giorni di ciclo e, a causa del rallentamento del sistema digerente, una stitichezza che può essere facilmente risolta bevendo molto, mantenendosi fisicamente attive e mangiando cibi ricchi di fibre.
Infine, fra i sintomi attribuiti ai cambiamenti nei livelli di ormoni sono inclusi l'aumento della sensibilità ad alcuni odori e i cambiamenti del gusto. Durante la gravidanza si possono, ad esempio, avvertire sapori strani, come uno strano sentore metallico in bocca; alcuni cibi, precedentemente indifferenti, possono diventare improvvisamente irresistibili, mentre il desiderio di cibi e bevande preferiti può completamente passare in secondo piano; e si può perdere interesse nei confronti del tabacco.
Perdite da impianto
Altri sintomi della gravidanza sono meno conosciuti rispetto a quelli descritti fino ad ora. Alcune donne hanno, ad esempio, a che fare con leggere perdite vaginali simili alle mestruazioni, ma che in realtà corrispondono alle cosiddette perdite da impianto. La presenza di spotting o sanguinamento leggero, altri nomi noti per le perdite da impianto, può essere uno dei primi segnali della gravidanza, sebbene ogni donna sperimenti la gravidanza in modo unico.
Queste emorragie compaiono all'incirca una o due settimane dopo la fecondazione dell'ovulo (proprio quando sarebbero attese le perdite mestruali) e possono essere associate a crampi. Per queste loro caratteristiche è facile confonderle con le mestruazioni, soprattutto se si è abituate a flussi molto leggeri.
Non tutte le donne hanno, però, a che fare con le perdite da impianto. Alcune, anziché emorragie, notano delle perdite bianche dall'aspetto lattiginoso che possono proseguire anche per tutti e 9 i mesi della gravidanza: è un sintomo dell'ispessimento della parete della vagina, un fenomeno che ha inizio quasi subito dopo il concepimento.
Questo sintomo è del tutto innocuo e non richiede alcun trattamento, a meno che non sia associato a cattivi odori o a sensazioni di bruciore o prurito; in questi casi è bene parlarne con il medico o il ginecologo, per escludere che alla base delle perdite ci sia un'infezione batterica o una micosi da candida.
Posso essere in gravidanza anche se ho il ciclo?
La scoperta di essere incinta può portare una gioia immensa, ma è comune che le future mamme siano attente ai segnali e ai sintomi che accompagnano questo periodo speciale. Nei primi giorni, in particolare, molte donne notano un ritardo nel ciclo mestruale, segno che può suscitare dubbi e desideri di conferma. Fra tutti i sintomi, infatti, quello più strettamente associato alla gravidanza resta la scomparsa del ciclo.
Se l'assenza della mestruazione è considerato un segno importante della gravidanza, d'altra parte è essenziale considerare che alcune donne possono sperimentare episodi di spotting anche in gravidanza. In caso di dubbi, l'utilizzo di test di gravidanza può essere la chiave per confermare la dolce attesa.
Gli altri segnali, infatti, possono essere confusi con i sintomi del ciclo mestruale, e per di più possono essere totalmente assenti anche in caso di gravidanza accertata.
Tuttavia, nemmeno l'assenza di mestruazioni è una prova inequivocabile di gravidanza. Alla sua base potrebbero ad esempio esserci irregolarità mestruali o altri problemi che possono interrompere il ciclo mestruale, ad esempio una condizione di affaticamento estremo, oppure lo stress o la sospensione dell'assunzione della pillola anticoncezionale; anche perdere troppo peso o ingrassare molto può far scomparire le mestruazioni.
Per escludere tutte le altre possibilità e confermare di essere incinte è quindi necessario sottoporsi a un test di gravidanza. In caso di positività è bene contattare il proprio medico per confermare o smentire il risultato. Per quanto riguarda i test di gravidanza fai da te, inoltre, bisogna ricordare che mentre un risultato positivo è quasi sicuramente esatto, un test negativo è meno affidabile; per questo, se si continua ad avere il dubbio di essere incinte è bene ripetere il test dopo qualche giorno o rivolgersi direttamente al proprio medico o ginecologo di fiducia.
Test di gravidanza: quando e come farlo?
I test di gravidanza, basati sulla rilevazione dell'ormone hCG, sono disponibili senza prescrizione medica e possono essere eseguiti nei primi giorni di ritardo del ciclo.
Esistono diversi tipi di test di gravidanza disponibili sul mercato, tra cui i test con strisce reattive e i test digitali. La maggior parte dei test è semplice da utilizzare e può essere eseguita direttamente a casa: solitamente, il funzionamento si basa sull'immersione della striscia reattiva in un campione di urina o sull'applicazione diretta di un campione sulla striscia. Segui con attenzione le istruzioni fornite con il test per avere risultati accurati.
In alternativa, è possibile rivolgersi a un ginecologo o a un medico specialistico per eseguire un test di gravidanza in un ambiente clinico. Quest'opzione può essere particolarmente consigliata in caso di dubbi o se si desidera una conferma dello stato di gravidanza più tempestiva e affidabile.
In entrambi i casi (sia che si effettui il test a casa sia che si opti per la supervisione di un medico), è consigliabile effettuare il test al mattino, poiché la concentrazione di hCG nelle prime urine della giornata è generalmente più elevata.
In sintesi
Le nausee mattutine, i cambiamenti nel flusso mestruale, l'umore alterato e la fame improvvisa sono segnali importanti se si sospetta una gravidanza.
Tuttavia, è importante prestare attenzione ad eventuali cambiamenti nel proprio corpo e consultare un ginecologo o altri specialisti in caso di dubbi o preoccupazioni. Una visita specialistica può, infatti, fornire consigli utili e il medico può prescrivere esami e integratori, garantendo così una gestione attenta e consapevole di questa fase unica nella vita di una donna.