Come prevenire le croste sul tatuaggio
Una persona che si vuol tatuare un disegno alla moda o dal contenuto personale non vede l’ora di ammirarlo in tutta la sua bellezza; per questo, spesso, non vuole aspettare il tempo necessario a far guarire il tatuaggio e tende ad affrettare i tempi. Per ridurre la durata del tempo necessario per la guarigione potrebbe essere tentato di optare per la rimozione delle crosticine superficiali che si formano nei giorni seguenti.
A causa di ciò, per reazione, non solo la guarigione potrebbe rallentare, ma diversi fattori potrebbero portare al rischio di dolore, gonfiore e infezione, nonché a peggiorare la qualità del tattoo, con la conseguenza di danneggiare il tatuaggio al punto di richiedere un piccolo ritocco. Ma allora, cosa è meglio fare con le croste da tatuaggio? Ecco tutte le risposte per guarire un tattoo mantenendo la salute e la sicurezza della pelle.
Croste sul tatuaggio: perché compaiono?
La prima cosa che occorre sottolineare è che è del tutto normale che compaiano delle crosticine sul tatuaggio appena fatto, sia nelle prime ore dopo la procedura che nei giorni successivi. A meno che non si verifichino sintomi più gravi o fastidiosi, segni magari di un’infezione o di un’infiammazione, non dovrebbe esserci nulla di preoccupante.
Il tatuaggio passa attraverso tutte le fasi della normale ricostruzione del derma, per cui le crosticine fanno parte del naturale processo di guarigione del tattoo.
Per favorire la guarigione del tatuaggio occorre seguire un processo specifico; in esso, la presenza di crosticine è il segno che tutto sta andando per il meglio, purché esse siano di dimensioni e forma adeguate e compaiono nei tempi giusti.
In particolare, nei primi giorni dopo il tatuaggio bisogna seguire piuttosto scrupolosamente alcune procedure per contribuire alla cicatrizzazione delle ferite:
- a partire dalle prime ore, dopo essere tornati a casa dallo studio del tatuatore, bisogna rimuovere delicatamente la pellicola che copriva il tattoo e, con le mani ben pulite, procedere a lavare delicatamente l’area interessata utilizzando un sapone neutro e acqua tiepida;
- quindi, si asciuga il tatuaggio con un panno delicato o un asciugamano morbido e pulito;
- è importante applicare uno strato di crema sulla zona della pelle in questione che possa favorire la rigenerazione cutanea;
- se non si può lasciare esposto il tatuaggio all’aria ma bisogna indossare vestiti o scarpe sopra di esso, allora si può coprirlo con la pellicola trasparente da cucina, assicurandosi di aver seguito bene le procedure di disinfezione precedenti;
- tutto il processo deve essere ripetuto ogni 4 ore per i primi giorni, e anche in seguito è consigliato non trascurare lavaggio e disinfezione.
Nel frattempo, il tatuaggio deve spurgare il colore in eccesso. Se il tatuatore non ha commesso errori e ha eseguito correttamente il disegno, questo fenomeno impedisce che il tatuaggio appaia sbavato, o con contorni poco definiti. Ecco perché spuntano delle crosticine colorate, che cadono spontaneamente e che sono composte in parte dei pigmenti utilizzati.
Man mano che la guarigione va avanti vi sono anche delle croste di cicatrizzazione vere e proprie che potrebbero accompagnarsi a prurito, a una leggera irritazione o a un arrossamento moderato dell’area. Anche questo è un processo del tutto normale, ed è segno che tutto sta andando per il meglio.
Perché è importante non togliere le croste
Le crosticine talvolta prudono, hanno un aspetto antiestetico e potrebbero anche dare una sensazione di fastidio ad alcuni; per questo, non è raro che venga l’istinto di rimuoverle con le unghie.
le crosticine che si formano sul tatuaggio, soprattutto nella prima fase, sono funzionali alla corretta fissazione del colore. Come abbiamo detto, è necessario che il pigmento in eccesso, che non è penetrato negli strati interni della cute, fuoriesca in superficie e venga eliminato.
Nella fase in cui compaiono le croste, è possibile che il tattoo appaia più opaco e dai contorni meno definiti. In verità, si tratta solo di una delle fasi di guarigione che tutti i tatuaggi attraversano e che si possono manifestare da qualche giorno fino a 2 settimane dopo l’esecuzione.
Per tutti questi motivi, insomma, rimuovere le crosticine è sconsigliato, in quanto non porta ad alcun risultato vantaggioso e, in più, potrebbe rallentare il processo di guarigione o compromettere la buona riuscita finale del tattoo.
Croste sul tatuaggio: cosa fare
Abbiamo dunque capito che cosa sono le croste sul tatuaggio, per quale motivo si formano e più o meno in quale periodo del processo di guarigione possono apparire. Rimane solo una domanda, a questo punto: come comportarsi riguardo alla formazione di croste sui tatuaggi?
Innanzitutto, in molti si potrebbero chiedere come prevenirle o, meglio, se ha senso cercare di prevenirle. La risposta è no: non è possibile prevenire la formazione delle croste sui tatuaggi e soprattutto non è neanche utile farlo. Se la zona interessata viene mantenuta costantemente e correttamente disinfettata, le crosticine sono solo una parte inevitabile del processo di guarigione, e sono funzionali ad esso.
Ma allora, che cosa si può fare? Come abbiamo detto, il consiglio più importante è quello di non rimuoverle con la forza, usando per esempio le unghie o strofinando con panni e asciugamani. Attenzione anche a evitare urti, sfregamenti e contatti troppo forti sulla superficie del tatuaggio: potrebbero creare abrasioni e grattare via le crosticine.
La cosa migliore è dunque lasciare le crosticine dove sono: in questo modo si può facilitare il processo di e cicatrizzazione, che potrà svolgersi nel migliore dei modi. Questo vale anche per forme di trucco permanente simili al tatuaggio, come il microblading o dei trattamenti con il laser.
Croste sul tatuaggio: gli errori da evitare
Infine, non bisogna dimenticare che ci sono diversi errori da evitare in fase di guarigione del proprio tatuaggio: innanzitutto è fondamentale chiedere consiglio al proprio tatuatore. Un professionista sarà sicuramente in grado di sciogliere ogni dubbio e di fornire i suggerimenti più adatti. Tuttavia, esistono anche alcune regole generali. Per esempio:
- non rimuovete troppo presto la pellicola. La pellicola applicata dal tatuatore andrebbe tolta solo dopo 3 o 4 ore dal momento della realizzazione del tatuaggio, al più tardi la mattina seguente. Altrimenti, potreste favorire la proliferazione di batteri in quantità che potrebbero infettare la ferita;
- non mettete il tattoo a contatto con agenti irritanti. Il cloro della piscina o il sale, se si fa il bagno al mare, potrebbero generare problemi nella zona tatuata. Lo stesso vale per detergenti aggressivi, detersivi e così via;
- non tenete sempre coperto il tatuaggio. Per aiutare la cicatrizzazione, e quindi la formazione e poi la caduta fisiologica delle crosticine, è importante che il tatuaggio rimanga esposto all’aria per più tempo possibile. La pellicola (o la garza di cotone) andrebbe applicata solo se è necessario coprire il tattoo con vestiti o scarpe, per evitare di infettare le zone interessate;
- non dimenticate di pulire e idratare l’area interessata. L’igiene è una parte fondamentale del processo di guarigione del tatuaggio; se la zona non viene pulita da polvere, sporcizia, impurità e batteri, potreste dar vita a un processo di infezione o infiammazione che richiederebbe l’intervento del medico;
- non esponete troppo il tatuaggio alla luce diretta del sole. I raggi ultravioletti possono interferire col processo di guarigione e portare a un deterioramento del colore. Meglio usare sempre la crema solare di protezione e ridurre l’esposizione al sole.