Una malattia della pelle comune
La dermatite atopica (DA) è una malattia cronica della pelle piuttosto diffusa tra i bambini: colpisce infatti circa il 15-20% della popolazione pediatrica in Europa e tende comunque a una remissione raggiunta l’adolescenza. Le cause all’origine di questa patologia cutanea possono essere molteplici e sono da ricercarsi tra fattori genetici e ambientali, ma resta tutt’ora impossibile determinarle in modo specifico. Per questo si può intervenire solo agendo sugli effetti: prurito, xerosi, eczema, arrossamento, desquamazione della pelle si possono tenere sotto controllo con le terapie adeguate, idratanti, emollienti o a base di cortisone, studiate apposta per la pelle sensibile dei bambini.
Le manifestazioni della dermatite atopica nei bambini sono molto conosciute, la crosta lattea ne è un esempio. Nei primi mesi di vita, infatti, i neonati affetti da dermatite tendono a presentarne i sintomi nelle zone convesse del corpo: le testa è l’esempio più noto ma anche le guance e la fronte sono soggette a irritazioni. In questo periodo predomina la forma vescicolosa con crosta, mentre dopo i 2 anni la dermatite si manifesta principalmente con lichenificazione e desquamazione, soprattutto su gambe, braccia e tra le pieghe della pelle.
Come affrontarla
Pur trattandosi di un disturbo che si può tenere benissimo sotto controllo, affrontarlo nei bambini presenta qualche difficoltà in più rispetto agli adulti. I piccoli pazienti, infatti, tendono a mal sopportare le cure e a non controllarsi in caso di prurito. Perciò la gestione della malattia può creare qualche problema ai genitori che si trovano ad affrontarla.
Innanzi tutto le mamme e i papà dei bambini con dermatite atopica possono trovarsi spiazzati di fronte a dosaggi e modi di somministrazione della cura. Non è facile infatti riconoscere le varie fasi della malattia e capire a quali creme ricorrere: le chiazze erimatose umide, per esempio, richiedono applicazioni diverse dalle manifestazioni con lichenificazione o desquamazione. Visto l’andamento recidivante e le diverse lesioni che può causare la dermatite atopica non sempre si ha in casa il rimedio più idoneo e spesso c’è il rischio di ricorrere a una cura non appropriata.
Per questo è importante tenere i piccoli sotto uno stretto controllo dermatologico e far vedere al proprio medico di fiducia il bimbo ogni qual volta compaiono i sintomi della dermatite.
Oltre a tutto questo, anche l’applicazione della cura può risultare problematica.
Capita spesso che un bambino tenda a grattarsi con energia o strofinare la pelle sulle lenzuola, esponendo così la cute all’azione dei batteri e aumentando l’infiammazione. Non è escluso che nelle forme più violente il prurito sia così intenso da non permettere al piccolo di dormire.
Per spegnere e alleviare i sintomi della dermatite atopica ci sono ottime creme topiche, emollienti e idratanti, ma non sempre l’applicazione della cura è agevole su un bambino. La medicazione, infatti, viene vissuta come un momento sgradevole o una punizione e affrontata con ferma opposizione, soprattutto se è lunga e prevede bendaggi.
Per vivere più serenamente la terapia topica, ci sono dei piccoli accorgimenti che possono aiutare il bimbo a affrontare la situazione con più serenità, trasformando il momento dell’applicazione della terapia in un’occasione di gioco e contatto genitore/figlio.
Il primo suggerimento utile è di evitare di spalmare la crema direttamente sulla pelle del bambino: proviamo a sfregarla tra le mani e applicarla con un massaggio, magari iniziando dai piedi e facendo un po’ di solletico, per poi arrivare al viso, che è la parte dove i bimbi non gradiscono essere toccati.
I casi più gravi e la marcia allergica
Esistono invece casi più gravi, in cui, oltre alle lesioni cutanee tipiche della dermatite atopica, si presentano altri sintomi che coinvolgono organi e sono associati ad asma bronchiale, rinite, congiuntivite, calo ponderale (la così detta marcia allergica). Per affrontare le manifestazioni più aggressiva della malattia, è bene ricorrere a un approccio interdisciplinare che vede il coinvolgimento di più specialisti: dermatologo, pediatra, allergologo e gastroenterologo.
Per dare un sostegno alle famiglie che si trovano ad affrontare questa patologia, esistono dei piani di educazione terapeutica: si tratta di percorsi mirati a garantire a bambino e genitori autonomia nella gestione della dermatite.
Comunque se il nostro bambino presenta irritazioni, arrossamenti o altri sintomi di dermatite atopica, non è il caso di allarmarsi: pur non essendoci una cura definitiva, esistono ottimi rimedi per tenere a bada le sue manifestazioni e va comunque considerato, che il disturbo potrebbe sparire una volta raggiunta la pubertà.